Quando sei arrivato qui hai visto per caso
scritto davanti casa mia 'deposito di negri morti'?
- Jimmy Dimmick
- Jimmy Dimmick
Oggi mia nonna ha tentato il suicidio. Deve esserci una specie di predisposizione genetica dato che questo è l'ennesimo tentativo di passare a miglior vita che colpisce la mia famiglia. Il record di tentato suicidio più cazzuto spetta alla mia bisnonna. Subito dopo aver partorito mio nonno, ebbe la bella idea di tagliarsi la gola da un orecchio all'altro. Si salvò, anche perchè era già in ospedale col suo pargolo tra le braccia, e io quando penso a lei per prima cosa ricordo la sua splendida cicatrice tipo quella di Aldo Raine. A mia nonna spetta il record di maggior numero di tentati suicidi nel minor tempo possibile, avendoci provato due volte in poco più di un'ora.
Stamattina, dopo essersi vestita di tutto punto per andare alla Santa Messa, nella via del ritorno si è tolta le scarpe e ha tentato di buttarsi giù da un ponte; è stata prontamente salvata da un passante che l'ha riportata sana e salva a casa tra le amorevoli braccia di mia zia. Subito dopo, il secondo tentativo.
Io ero a casa mia a giocare a Blast Chamber quando vengo disturbato dalle grida di mia cugina, seguite subito dopo da quelle di mia madre e da un numero imprecisato di zie. Quindi percorro subito la distanza tra casa mia e quella fonte sonora di indescrivibile fastidio e vedo mia nonna sul cornicione del balcone, senza scarpe. La visione è stata particolarmente divertente perchè, se da un lato mia cugina era scoppiata in lacrime dalla paura che potesse accadere l'infausto evento, sembrava che nessuna delle mie isteriche parenti si fosse resa conto che mia nonna voleva si gettarsi, ma da un altezza che non superava il metro e mezzo da terra.
Stavolta è toccato a me fare l'eroe: sprezzante del pericolo, ho scavalcato un muretto dell'altezza di 40 centimetri e ho prontamente allontanato mia nonna dal burrone, evitando così che si sfracellasse al suolo dopo una caduta di, non esagero, cento e più centimetri abbondanti.
Riportatola in casa e passato il momento di paura, tutti hanno cominciato a chiederle il perchè e il percome di una tale sfrontata decisione quando d'un tratto mia nonna sbotta con un: 'Mi sono rotta il cazzo della vita', cosa che capisco almeno in parte, anche perchè non credo mia nonna aspetti con ansia un nuovo disco dei Tool.
Questo però mi ha dato molto da pensare sulle condizioni in cui si trovano a vivere gli anziani, con una salute precaria, un cervello che comincia a sragionare e soprattutto ritrovandosi catapultati in un mondo di cui non capiscono una mazza, con le loro certezze che vengono spesso eliminate e derise.
Per fare un esempio, mia nonna, vivendo in campagna, ha sempre avuto l'abitudine di raccogliere montagne di erbacce per dargli fuoco e usare quindi la cenere come concime. Un annetto fa il mio Comune, in un'apoteosi di ambientalismo scemo, ha deciso di rendere illegale questa pratica agricola; voi dovevate vedere la faccia stravolta di mia nonna quando mio padre cercava di spiegarle che da quel momento in poi avrebbe dovuto buttare il fogliame negli appositi cassonetti e, se proprio voleva della cenere, avrebbe potuto comprarla. Ovviamente mia nonna ha risposto in maniera sacrosanta affermando che lei avrebbe fatto il cazzo che le pareva e che se avessero fatto una multa l'avrebbe pagata con i suoi fottutissimi e sudatissimi soldi.
Comunque, per tornare a noi, una volta che la situazione si era tranquillizzata, non ho potuto fare a meno di chiedere a mia nonna delle delucidazioni sulla cosa più interessante della mattinata e cioè per quale motivo, nell'atto del suicidio, lei si fosse tolta le scarpe. Lei mi ha guardato delusa, come se fossi un cretino incapace di cogliere l'evidenza, mentre il parentame mi osservava con aria di disapprovazione, un pò come quando da piccolo tirai un bestemmione terrificante durante il cenone di Natale, probabilmente la cosa più heavy metal che io abbia mai fatto.
Vi terrò aggiornati sui prossimi tentativi di suicidio.
Detto questo, un ringraziamento speciale va a tutti coloro che leggono questo neonato blog, ma soprattutto a chi ha digitato
quanto tira un pelo di fica
Ora, considerando che un bue ha una potenza di circa 2 CV (cavalli) e che ogni carro è trainato da due buoi, se ne deduce che un pelo di fica abbia una potenza minima di 4 CV, ovvero 2,9 kW. Da qui possiamo generalizzare il discorso riferendoci all'intera vagina. Se consideriamo per semplicità un'area triangolare di base 6 cm e altezza 7 con una media di, uhm, 30 peli a cm quadro, si ottengono 2520 peli. Il che ci porta a dire che una fica tira all'incirca 1854 kW, ovvero 1,8 megaWatt.
Visto che probabilmente non avete idea di quanti questi siano, proviamo a considerare altre forme di energia, tipo quella idroelettrica. Sapendo che la portata è data da densità per area per componente normale della velocità, considerando dell'acqua (densità 1000), un'area standard di 1 metro quadro e una velocità di 6 m/s si ottiene una portata di 6000 metri al secondo. La potenza è data da portata per velocità al quadrato diviso due, e quindi si ottengono 108000 watt, circa 1 megaWatt, nettamente inferiore a una fregna di media peluria.
Ancora peggio se consideriamo l'energia eolica, ovvero una delle più grandi prese per il culo del terzo millennio. Considerando che la densità dell'aria è circa 1,2 e, per paragone, un'area utile di un metro quadro e una velocità media del vento di 6 m/s si ottiene una potenza di soli 108 watt, che non bastano neanche per una di lampadina.
Ma che ne sapete voi che non siete ingegneri, ma che cazzo ne sapete voi.
Tralasciando l'energia eolica penso sia giunto il momento di sfatare l'altra grande cazzata del millennio, che ci viene propinata da secoli al punto da averne fatto una specie di postulato, e cioè: la cucina mediterranea è la migliore. Per dio, una dieta basata su carboidrati e olio, record mondiale di infarti e ragazzini col diabete a 15 anni, vergognatevi sporchi nutrizionisti idioti e ignoranti. Riflettete gente, riflettete: paragonate il culo tipico di una ragazza italiana col culetto delle scandinave, e poi ne riparliamo.

4 Comments:
Che poi tu che sottobranca di ingegnere sei?
BioIngegneria Meccanica is the law (futuro da ricercatore precario sottopagato alle porte)
Pezzìo! Io sono (o meglio, aspiro ad essere in futuro) Ing. Informatico, poi alla specialistica forse faccio un corso di studi particolari sempre di Ing Inf che è "Ingegneria e Design del suono" che non mi dispiace, ma devo ancora decidere al 100%
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