28.3.11

Affanculo Steven Spielberg - Aftermath, di Nacho Cerdà

ovvero: capolavori.

Il film è in lingua originale, ma poco male, dato che non esiste in lingua italiana e comunque è muto, a parte la frase iniziale, che è questa:
'Quelli che sono tornati vivi e possono raccontarlo dicono di aver visto un tunnel bianco, molti fantasmi e un vortice di immagini dimenticate. Quelli che sono morti dovrebbero chiedersi se veramente sono morti. Se quello che li aspetta sembra veramente un'altra vita dopo la morte o, al contrario, rappresenta il peggior inferno che mai avrebbero immaginato'

27.3.11

Nella vita come in un tram quando ti siedi è il capolinea

Quando sei arrivato qui hai visto per caso
scritto davanti casa mia 'deposito di negri morti'?
- Jimmy Dimmick

Oggi mia nonna ha tentato il suicidio. Deve esserci una specie di predisposizione genetica dato che questo è l'ennesimo tentativo di passare a miglior vita che colpisce la mia famiglia. Il record di tentato suicidio più cazzuto spetta alla mia bisnonna. Subito dopo aver partorito mio nonno, ebbe la bella idea di tagliarsi la gola da un orecchio all'altro. Si salvò, anche perchè era già in ospedale col suo pargolo tra le braccia, e io quando penso a lei per prima cosa ricordo la sua splendida cicatrice tipo quella di Aldo Raine. A mia nonna spetta il record di maggior numero di tentati suicidi nel minor tempo possibile, avendoci provato due volte in poco più di un'ora.

Stamattina, dopo essersi vestita di tutto punto per andare alla Santa Messa, nella via del ritorno si è tolta le scarpe e ha tentato di buttarsi giù da un ponte; è stata prontamente salvata da un passante che l'ha riportata sana e salva a casa tra le amorevoli braccia di mia zia. Subito dopo, il secondo tentativo.

Io ero a casa mia a giocare a Blast Chamber quando vengo disturbato dalle grida di mia cugina, seguite subito dopo da quelle di mia madre e da un numero imprecisato di zie. Quindi percorro subito la distanza tra casa mia e quella fonte sonora di indescrivibile fastidio e vedo mia nonna sul cornicione del balcone, senza scarpe. La visione è stata particolarmente divertente perchè, se da un lato mia cugina era scoppiata in lacrime dalla paura che potesse accadere l'infausto evento, sembrava che nessuna delle mie isteriche parenti si fosse resa conto che mia nonna voleva si gettarsi, ma da un altezza che non superava il metro e mezzo da terra.

Stavolta è toccato a me fare l'eroe: sprezzante del pericolo, ho scavalcato un muretto dell'altezza di 40 centimetri e ho prontamente allontanato mia nonna dal burrone, evitando così che si sfracellasse al suolo dopo una caduta di, non esagero, cento e più centimetri abbondanti.

Riportatola in casa e passato il momento di paura, tutti hanno cominciato a chiederle il perchè e il percome di una tale sfrontata decisione quando d'un tratto mia nonna sbotta con un: 'Mi sono rotta il cazzo della vita', cosa che capisco almeno in parte, anche perchè non credo mia nonna aspetti con ansia un nuovo disco dei Tool.
Questo però mi ha dato molto da pensare sulle condizioni in cui si trovano a vivere gli anziani, con una salute precaria, un cervello che comincia a sragionare e soprattutto ritrovandosi catapultati in un mondo di cui non capiscono una mazza, con le loro certezze che vengono spesso eliminate e derise.

Per fare un esempio, mia nonna, vivendo in campagna, ha sempre avuto l'abitudine di raccogliere montagne di erbacce per dargli fuoco e usare quindi la cenere come concime. Un annetto fa il mio Comune, in un'apoteosi di ambientalismo scemo, ha deciso di rendere illegale questa pratica agricola; voi dovevate vedere la faccia stravolta di mia nonna quando mio padre cercava di spiegarle che da quel momento in poi avrebbe dovuto buttare il fogliame negli appositi cassonetti e, se proprio voleva della cenere, avrebbe potuto comprarla. Ovviamente mia nonna ha risposto in maniera sacrosanta affermando che lei avrebbe fatto il cazzo che le pareva e che se avessero fatto una multa l'avrebbe pagata con i suoi fottutissimi e sudatissimi soldi.

Comunque, per tornare a noi, una volta che la situazione si era tranquillizzata, non ho potuto fare a meno di chiedere a mia nonna delle delucidazioni sulla cosa più interessante della mattinata e cioè per quale motivo, nell'atto del suicidio, lei si fosse tolta le scarpe. Lei mi ha guardato delusa, come se fossi un cretino incapace di cogliere l'evidenza, mentre il parentame mi osservava con aria di disapprovazione, un pò come quando da piccolo tirai un bestemmione terrificante durante il cenone di Natale, probabilmente la cosa più heavy metal che io abbia mai fatto.

Vi terrò aggiornati sui prossimi tentativi di suicidio.


Detto questo, un ringraziamento speciale va a tutti coloro che leggono questo neonato blog, ma soprattutto a chi ha digitato

quanto tira un pelo di fica

Ora, considerando che un bue ha una potenza di circa 2 CV (cavalli) e che ogni carro è trainato da due buoi, se ne deduce che un pelo di fica abbia una potenza minima di 4 CV, ovvero 2,9 kW. Da qui possiamo generalizzare il discorso riferendoci all'intera vagina. Se consideriamo per semplicità un'area triangolare di base 6 cm e altezza 7 con una media di, uhm, 30 peli a cm quadro, si ottengono 2520 peli. Il che ci porta a dire che una fica tira all'incirca 1854 kW, ovvero 1,8 megaWatt.

Visto che probabilmente non avete idea di quanti questi siano, proviamo a considerare altre forme di energia, tipo quella idroelettrica. Sapendo che la portata è data da densità per area per componente normale della velocità, considerando dell'acqua (densità 1000), un'area standard di 1 metro quadro e una velocità di 6 m/s si ottiene una portata di 6000 metri al secondo. La potenza è data da portata per velocità al quadrato diviso due, e quindi si ottengono 108000 watt, circa 1 megaWatt, nettamente inferiore a una fregna di media peluria.

Ancora peggio se consideriamo l'energia eolica, ovvero una delle più grandi prese per il culo del terzo millennio. Considerando che la densità dell'aria è circa 1,2 e, per paragone, un'area utile di un metro quadro e una velocità media del vento di 6 m/s si ottiene una potenza di soli 108 watt, che non bastano neanche per una di lampadina.

Ma che ne sapete voi che non siete ingegneri, ma che cazzo ne sapete voi.

Tralasciando l'energia eolica penso sia giunto il momento di sfatare l'altra grande cazzata del millennio, che ci viene propinata da secoli al punto da averne fatto una specie di postulato, e cioè: la cucina mediterranea è la migliore. Per dio, una dieta basata su carboidrati e olio, record mondiale di infarti e ragazzini col diabete a 15 anni, vergognatevi sporchi nutrizionisti idioti e ignoranti. Riflettete gente, riflettete: paragonate il culo tipico di una ragazza italiana col culetto delle scandinave, e poi ne riparliamo.


21.3.11

Il terremoto in Giappone ha spostato di 10 cm l'asse dei miei coglioni

Chi c'ha una sigaretta e non me la vò dà,
gli possa morire il padre e la madre.
- Cosimo

L'altro giorno riflettevo sulla brevità della vita, che è tipo una pisciata di farfalla. Ci sono miliardi di ore di musica, miliardi di metri di pellicole in poliestere e miliardi di pagine di libri che non scoprirò mai. E' probabile che il mio libro preferito in assoluto, o così il mio disco, non me li godrò mai. Sarebbe bello poter disporre di più vite, in modo tale da potersi dedicare pienamente ai propri interessi, una vita dedicata alla letteratura, una al cinema, una alla figa e così via. Ma purtroppo questo non è possibile, e l'unica cosa che possiamo fare è razionalizzare il pochissimo tempo che abbiamo a disposizione prima di morire e cominciare a puzzare di metano e magnesio scatenando fuochi fatui.

Per usare una similitudine molto chiarificatrice: se fossi un compressore, mi piacerebbe non avere un volume nocivo, ma d'altra parte non potrei comunque comprimere quanto cazzo mi pare, perchè l'alta temperatura ha il difetto di fondere le cose e degradare i lubrificanti, poi la macchina grippa e sono cazzi. Non potrei neanche essere un compressore a più stadi, proprio per l'impossibilità di una reincarnazione cosciente. Le trasformazioni isoentropiche purtroppo restano un sogno.
Quello che ci resta da fare quindi è di puntare ad avere un rendimento vitale il più prossimo possibile all'unità, minimizzare le perdite, gli attriti e le rotture di coglioni.

Proprio a via di questi ragionamenti, l'altro giorno andavo al tirocinio, comodamente seduto in un mezzo pubblico, leggendo estasiato I miserabili di Victor Hugo che, ammetto, non avevo mai letto e che ho comprato da un negro a tre dicasi tre euri. Non credo esista modo migliore per spendere il denaro se non sui libri; musica e video ormai sono di ottima qualità nella loro versione digitale poco legale*, ma leggere su uno schermo è una cosa blasfema e andrebbe vietata per legge. A chi legge usando Ebook o Ipod (che, tra l'altro, ancora non ho capito che cazzo sono e neanche mi interessa) lo Stato dovrebbe obbligare a ficcarsi su per il culo un intero volume de Il Signore degli Anelli, ovviamente con copertina rigida cartonata a spigoli vivi e rilievi in metallo.

Insomma, leggevo con tranquillità e portavo il mio rendimento vitale a un buon 0.88, quando sale sull'autobus un mio collega del tirocinio, che neanche ricordo come cazzo si chiama, e subito siede accanto a me e comincia a stuprare la mia intelligenza con frasi tipo 'come va?', 'fa caldo oggi', 'oggi proprio non mi va di andare a tirocinio'. Io lo guardavo e rispondevo con cenni del capo e sorrisi impercettibili, pronto ad approfittare di un suo attimo di silenzio per sprofondarmi di nuovo nella mia lettura e non incularmelo minimamente, consapevole però di come il mio benessere fosse ormai definitivamente compromesso. Lui invece no, sembrava non cogliere i leggeri messaggi subliminali che il mio SILENZIO TOTALE voleva trasmettergli, e continuava quindi a parlare del più e del meno, del terremoto in Giappone, della fregna che lo ceca, di Alessandro Del Piero, mentre io continuavo a guardarlo con finti sorrisi e la mia mente immaginava il modo più divertente con la quale volevo vederlo morire.

La prima cosa era ovviamente centrata sull'improvvisa esplosione della sua testa, con migliaia di pezzetti di cranio e frattaglie che si spargevano in ogni dove, vecchie che urlavano, l'autista che si gira impaurito e tampona la macchina che lo precede, sangue che cola dai finestrini, ed io basito ricoperto della sua materia cerebrale che cola sulla mia faccia al punto da non riuscire a frenarmi dal darmi una leggera leccata sulla guancia. Ma anche la storia di un pezzo di metallo che si staccava dal veicolo per conficcarglisi in un occhio, con lui che urlava disperato e sbigottito correndo avanti e indietro per poi sbrattare sangue su una bambina delle elementari con lo zaino Invicta pieno di scritte a pennarello nero.

Questo anche perchè l'esimio collega non era un ingegnere o un fisico, degno quindi di stima, ma uno psicologo, abietto degenerato essere indecente infame sgorbio schifoso esecrabile ripugnante indegno di credibilità universitaria che deruba fondi per la ricerca scientifica, sottraendoli in maniera spregevole lurida vile sconcia immonda e turpe a chi la merita veramente.

Quindi la domanda finale è stata: perchè, a che serve continuare a mantenere rapporti sociali che sono sostanzialmente inutili e mi allontanano dall'avere un rendimento accettabile? A che scopo buttare via la mia pisciata di farfalla a causa dello status di dover socializzare con altri esseri viventi?
A parte per un pochino di figa, ovvio.

Senza prolungarmi oltre, sono arrivato a capire perchè è purtroppo necessario socializzare, anche a scapito di un miglior rendimento.
Primo, potrebbe esserci una invasione di zombie, ed è risaputo di come chi resta solo viene subito inculato.
Secondo, e cosa ben più importante, c'è il rischio di fare la fine di Henry Akeley che, come scrisse egli stesso in diverse epistole ad Albert Wilmarth, 'non ho avuto contatti con nessuno per anni' e quindi fu costretto ad affrontare da solo i funghi di Yuggoth, creature extraterrestri adoratrici di Nyarlathotep, diventando quindi vittima dei loro atroci esperimenti.

Non mi vengono in mente altre utilità sul socializzare.


* A proposito di poco legale: l'altro giorno riguardavo il dvd de L'alba dei morti dementi e mi sono dovuto sorbire quella inutile pubblicità antipirateria che tutti conosciamo: non ruberesti mai un auto, dice. Non ruberesti mai una macchina? Cazzo se la ruberei, idioti.

14.3.11

La catastrofe naturale in Giappone. Un momento per riflettere

Le catastrofi naturali mi portano sempre alla mente La ginestra di Giacomo Leopardi, la rassegnazione al dolore, la coscienza dell'umiltà della propria condizione. La fragilità dell'uomo e la malvagia potenza della natura, contro la quale l'essere umano non può nulla. Stolto l'uomo che nutre tanto orgoglio per le proprie scoperte e conquiste, mentre non si rende conto di quanto siano insignificanti. Il fatto che pochissimo tempo fa un terremoto ha colpito L'Aquila, mi ha portato a scrivere un post del genere, serio, sulla disgrazia capitata ai giapponesi.

Non volendo però scrivere le solite cose, ho preferito intervistare l'unico giapponese che conosco, per sentire direttamente le sue parole, le sue sensazioni, le sue paure. Sono lieto di potervi presentare su questo blog Sonic the hedgehog.


Come stai, Sonic?

Ciao, Masticatore.. Io sto abbastanza bene grazie, nel momento del terremoto ero per strada, correvo.. Un pezzo di cornicione è caduto e mi ha spezzato un paio di aghi, ma ovviamente questo non è nulla in confronto a quello che è successo a migliaia di altri giapponesi che ora si ritrovano senza nulla, senza i loro cari.

Suppongo che la tua lotta contro il Dottor Robotnik abbia raggiunto una tregua in questi momenti.

Oh, si, assolutamente. L'ho sentito su msn l'altro ieri, e la sua astronave ha subito gravi danni.. Io d'altra parte con la caduta di quel cazzo di cornicione ho perso tutti e 376 gli anelli che ero riuscito a prendere, erano due ore che correvo senza fermarmi. Ma ripeto, ora abbiamo cose più importanti a cui pensare.

E Super Mario? Qui siamo tutti in apprensione per l'Italiano più famoso del mondo.

Grande Mario, ricordo che fino a metà anni '90 c'è stata molta competizione tra noi, ma adesso siamo molto amici, lo sento spesso.. Come sai lui vive nella periferia di Tokio insieme alla Principessa, alla prima scossa è scappato in Italia, da Luigi. Mi ha chiesto di venire con lui, ma sinceramente non me la sono sentita, questa è la mia terra e posso essere molto più utile, anche nel mio piccolo, restando qui. Donkey Kong è andato invece.

Ti sei mai chiesto perchè? Perchè accadono queste cose?

Non lo sò, non lo sò.. Forse perchè ammazziamo le balene, e Dio s'è incazzato eheh.. Non lo so, davvero, posso solo dire di essere orgoglioso del mio Paese, e che sapremo reagire, come sempre; siamo un Popolo dalla cultura millenaria, dall'arte alla poesia, manga, tecnologia, bukkake. Torneremo presto a splendere come un tempo, a mangiare pesce crudo, a suicidarci, a pixellare gli organi genitali nei film porno: torneremo a essere giapponesi.

Adesso come adesso la paura principale è data dalle centrali nucleari, si dice che un nucleo stia fondendo

Si, questa è una cosa che spaventa tutti, diciamo che è la ciliegina sulla merda. Posso sopportare tutto, ma non l'idea che le future generazioni possano avere problemi genetici e cose simili, abbiamo già sperimentato con le due bombe atomiche, e non avremmo mai dovuto permettere l'apertura di quelle centrali. Noi, sulla nostra pelle, abbiamo sperimentato di come non si possa giocare con energie che non riusciamo a controllare. Spero solo che, se quelle radiazioni si debbano diffondere, portino almeno qualcosa di buono, ci rendano più alti, o almeno ci allunghino il pene.

Aspetta, aspetta, c'è un nuovo aggiornamento dalla televisione pubblica giapponese, a presto Sonic, e mi raccomando! Tifiamo per voi!

Stacce! Accendo anche io la tv. Grazie per l'intervista, mi ha fatto piacere, davvero. Ciao Masticatore!

12.3.11

Cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione

1.3.11

Phil Vane. Necrologio altisonante e roboante

Oh Madonna benedetta dell'incoroneta!
-Lino Banfi

Dio ti prego, ridacci Phil Vane e prenditi, in cambio, Lars Ulrich.


 

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