24.7.11

Per me pici: tanti. E vino rosso.

Ci sono solo due sillabe sulla faccia di questa Terra degne di ascolto: fica.
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Frank Slade

Qualche giorno fa sono tornato in Terra Madre da Roma e mi sono detto: adesso scrivo un post così Jacopo è contento. Poi solo l’idea di dover accendere due portatili l’ho trovata così stressante che ho preferito buttarmi sull’erba a vegetare ascoltando quel capolavoro di Squarepusher a nome Ultravisitor; questo finché un calabrone rosso non mi ha urtato il ginocchio, costringendomi ad una vigliacca ritirata tra le mura domestiche.

Mi sono quindi seduto su un divanetto in cucina a leggere Il signore delle mosche, mentre mia madre cucinava una qualche sbobba inodore, incolore e probabilmente insapore, e guardava in televisione Chi vuol essere milionario. D’un tratto vengo scaraventato fuori dall’utopia, Jerry Scotti aveva appena fatto una domanda sui Genesis, e per la precisione: quale è il loro primo disco con Phil Collins alla voce. L’ultimo degno di essere ascoltato avrei risposto io, ma questa ipotesi non c’era tra le quattro proposte.

Risposto che il tizio ebbe alla domanda, Jerry Scotti proprio non resiste e se ne esce con un parere sulla carriera dei Genesis, e io già immaginavo l’intera Nazione Italiana col fiato sospeso perché sicuramente stavano tutti lì, a bocca aperta, a chiedersi che cazzo ne può pensare quel grassone di merda di un gruppo prog inglese. Questo il suo commento:

‘Peter Gabriel abbandonò i Genesis perché voleva sperimentare, ma commise un grave errore. In risposta alla sua mediocre carriera solista, i Genesis ebbero il periodo musicale migliore della loro carriera’

Ma mannaggia la Madonna. Ma mannaggia i sette dèi, mannaggia R’hllor e mannaggia gli alberi-diga dell’intero continente occidentale.

Come sia possibile che una persona possa liberamente dire, in televisione, in fascia protetta, una tale falsità, una tale MENZOGNA, senza che nessuno, Stato, Chiesa, Protezione Minori, Croce Rossa, ONU, nessuno, abbia chiesto la testa di quell’uomo su una picca? Nessuna rivoluzione, nessuna sommossa popolare, quando quell’uomo andava crocifisso in libera piazza con decine di migliaia di persone a lanciare ortaggi e secchiate di merda. Si sono combattute guerre per molto meno.

Jerry Scotti, io prima o poi ti incontrerò per Roma e ti strapperò la giugulare a morsi. Lo giuro su Foxtrot, lo giuro su Trespass e lo giuro su Nursery Crime. Lo giuro su Selling England by the pound. Quattro volte ho giurato.

Detto questo, a Roma ci sono andato fondamentalmente per vedere La Mora che andava in reboot di sistema. E’ stata inoltre la mia ultima dormita nella ormai vecchia casa, e sono stato un paio d’ore a vagare per quelle quattro mura cercando di memorizzare quanto più potessi, per far tornare allo scoperto più ricordi possibili. La nuova casa (si SPERA) non ho la più pallida idea di come sia fatta, il Negro me l’ha descritta diverse volte. Il problema è che la prima volta me l’ha descritta in un modo, la seconda in un altro e la terza mi ha detto che lui in quella casa non c’è mai stato. Ecco che vuol dire dare retta ai negri.

L’unica cosa certa è che una mia coinquilina sarà tale Guendalina, che io non ho mai visto in vita mia e che tutti mi assicurano essere una grandissima rompicoglioni. Per me il suo essere eccessivamente logorroica non sarà un problema (già tendo a non ascoltare, figuriamoci quando a parlare è una donna), il problema è dato dal suo nome. Nella mia mente è inconcepibile che nel terzo millennio ci si possa chiamare Guendalina, quindi tendo spontaneamente a immaginarmela come una ragazzotta campagnola del secondo �dopoguerra italiano, vestita di stracci (ed in bianco e nero, attenzione). Ora, da qui ne deriva il VERO problema: secondo me le ragazze campagnole del secondo dopoguerra avevano la vagina maledettamente maleodorante.

Da queste considerazioni posso affermare, con certezza matematica, che a Guendalina puzza la fregna.

Quando la incontrerò la prima volta e sarò costretto a interagire a livello sociale tendendole una mano, già so che non starò badando a quello che dice, non starò guardando il suo volto, starò pensando alla sua fregna strabordante di secrezioni vaginali a ph acido, enormi grandi labbra violacee ed infiammate, orde di stafilococchi che tentano di veicolare verso il suo buco del culo. E se pensate che stia scherzando, sappiate che non è affatto facile essere me; questa cosa la sto scrivendo solo perché spero che pure Negro, Stella e gli altri quando guarderanno Guendalina penseranno a queste stesse cose. Già so che prima o poi sostituirò il suo sapone intimo (sempre se lo usa) con un flacone di sodio dicloroisocianurato stabilizzato al 15%. Probabilissimo che al solo contatto il suo clitoride evaporerà, ma poi su quella fregna ci potremo apparecchiare oppure potremo usarla come contenitore portatile di alimenti.

Detto questo, ora avrei dovuto scrivere almeno un paio di ricordi riguardanti la mia vecchia, amata e sgarrupata casa. In quelle otto mura di compensato sono successe cose inimmaginabili. Ma, detta come va detta, mi sono rotto i coglioni di scrivere e quindi un giorno verrà la seconda parte di questo post, spero entro Luglio. Per ora vi lascio con una foto del mio primo compagno di stanza:

Simone, altresì detto Uomo Ipocondria

 

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