13.8.12

Tom Araya is our Elvis


Praticamente è tardi, sono le due del mattino. Sono in casa da solo. I miei sono andati in vacanza chissà dove, al mare, mi hanno anche detto dove ma giuro che non mi ricordo, non me ne frega un cazzo. Mio fratello è in montagna, chissà dove pure lui.
Ora, io sono persona altamente impressionabile. Quindi posso dire con una certa sicurezza che sono stato davvero un coglione a guardarmi Martyrs nelle suddette condizioni. Però ormai l'ho visto, e mi sto cagando sotto dalla paura. Tra l'altro gran film, bravi questi francesi, saranno froci, ma qualcosa da dire ce l'hanno.
Il fatto che io abiti a casa mia, complica le cose. Avete presente il 99% delle case nei film horror? Case isolate in aperta campagna che tu dici MA PORCO DIO COME FAI A FARTI LA CASA LÌ. Ecco, casa mia è così.
Sul retro di casa mia non ci sono strade, altri palazzi, muri di cinta, lampioni. Dietro casa mia c'è un bosco. Un bosco. Un fottutissimo bosco buio, di notte popolato da strani e inquietanti animali a cui luccicano gli occhi (gatti, insomma).
Avete presente il 99% delle case nei film horror dove ci sono quelle enormi finestrone che riempiono una intera parete raggiungibili scavalcando un cancelletto alto mezzo metro e a un certo punto il protagonista si gira e c'è l'assassino che lo fissa, che tu dici MA PORCO DIO COME FAI A PROGETTARE UNA COSA DEL GENERE. Ecco, casa mia è così.


Alle mie spalle in questo momento c'è lei, ed è incazzata nera
Tra l'altro non ho un cazzo da scrivere, ma il prossimo post sarà una sorpresa. Devo solo metterlo nero su bianco.
Non avendo un cazzo da scrivere, ho aperto vecchi post non pubblicati, bozze, scritti a metà, semplici riflessioni oppure appunti che prima o poi diventeranno dei post. Più spesso, roba schifosa che ho scartato. Pezzi di pensieri random. Li incollo qui e ci faccio un post gratis.

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L'altro giorno Negro mi ha telefonato e mi ha detto: 'Vuoi venire con noi al cinema a vedere il nuovo Lars Von Trier?'
ed io: 'Ehhh magari, ma ho da studiare'
E invece sono stato a casa a guardarmi i cartoni di Ranma 1/2 Nibunnoichi.

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I Korn sono stati davvero un qualcosa di epocale. I loro primi due dischi, l'omonimo e Life is Peachy, sono di una bellezza disarmante. Mentre li ascolti
ti chiedi come cazzo hanno fatto a concepire roba simile nel 1993. Sarà l'eroina. Sarà che scopavano poco. Il mondo metal s'è ritrovato sti tizi con le tute adidas, i rasta e il basso più slappato della storia.
Il successivo, Follow the leader, è ancora un capolavoro, forse un gradino sotto i primi due. Il titolo poi, non era niente altro che una dichiarazione d'intenti a tutti i gruppi che d'un tratto avevano cominciato a scopiazzarli creando il fenomeno numetal, che di lì a poco sarebbe imploso con una violenza forse inferiore solo al grunge. Seguite i leader, stronzi!
Issues invece è stato il primo disco canonico dei Korn, il primo disco in cui le genialate finiscono, il gruppo smette di andare avanti, semplifica, melodicizza, fa il paraculo. Vende uno sproposito di copie. I Korn vengono fagocitati dall'industria discografica. Il mio piccolo me, all'epoca, grida al
capolavoro, piange lacrime di gioia, si compra le adidas con le tre strisce nere, si fa le treccine ai capelli. Scopavo una cifra con le treccine. In realtà, oggi, possiamo dire che questo disco è stato l'inizio della merda.

I Korn, paradossalmente, si rendono conto di essere stati appena stuprati da una casa discografica e si chiudono in studio. Tre anni dopo, e dopo aver speso quattro milioni di dollari in produzione, se ne escono con Untochables. Ti chiedi che cazzo avrebbe fatto la Staccionata con quattro milioni di dollari per produrre Ecce.*
Untochables, intoccabili, chiarissimo messaggio all'industria che loro non avevano ancora finito di dire la loro. Numetal, gothic, crossover, new wave, diecimila strati di chitarre sovrapposti, voci filtrate, dodicimila suoni di batteria, un mattone allucinante, indigeribile. Il disco non vende un cazzo, viene stroncato ovunque. A quanto pare, l'unico stronzo al mondo che lo considera un ottimo disco, degno dei primi due, sono io. Poi esce Take a look in the mirror, datti una guardata a quello specchio di merda. I Korn ammettono chiaramente che le idee sono finite e se ne escono con un disco standard semplicemente carino, senza colpi di coda. A me, sinceramente, andava bene. Non si può chiedere a un gruppo di rivoluzionare il mondo musicale ogni paio d'anni, dai Korn mi aspettavo (pretendevo) dei dischi semplicemente belli, con qualche guizzo compositivo da farti saltare dalla sedia e canzoni con un rapper alla voce per farti bestemmiare la Madonna dalla gioia. Poi vai ai concerti e scapocci.
Poi, Head, compositore principale, esce da gruppo perchè ha trovato Cristo e va a farsi battezzare nel Giordano. Escono See you on the other side e Twisted Transistor, che fanno veramente schifo, sono orripilanti, non si salva un cazzo.
I Korn realizzano che i loro ultimi dischi fanno schifo. Allora esce Korn III: remember who you are. Korn 3 (tre!): ricordati di chi cazzo eri. I Korn rinnegano completamente la loro intera discografia, per tornare ai fatidici due primi capolavari. Il problema è che la sperimentazione se ti esce spontanea è un bene, ma se è forzata fai schifo. Ti metto più o meno sullo stesso livello di Simona, che ha la vagina talmente dilatata che come assorbenti utilizza balle di fieno. Il disco è una merda. Quando l'ho ascoltato mi sono detto: ok, hanno toccato il fondo. Hanno raggiunto lo zero, non potranno mai più fare di peggio.
Mi sbagliavo.


* Se li sarebbero fumati.


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Ho riascoltato il secondo disco di Lady Gaga e devo dire che è molto carino, anche se niente in confronto a Famous che, soprattutto nella versione doppio cd, probabilmente resterà per sempre il suo capolavoro assoluto. Tra l'altro non ho disprezzato i vari richiami a Motley Crue e similari, filone musicale ottantiano che ho sempre apprezzato (perchè sono un tamarro), e chi non si ascolta i Poison o i Enuff z'nuff non c'ha veramente capito un cazzo della vita. Se aggiungiamo poi che Lady Gaga se ne va in concerto con gruppi hair metal sconosciuti, ubriaca come una scimmia e si mette a fare stage diving noncurante di morire tra le braccia di centinaia di persone che tentano di scoparti mentre sei in volo, la stima accresce. E se ci torna in mente quella volta che Gaga si presentò con un vestito di carne di mucca e fece incazzare i vegetariani di mezzo mondo, allora sei una figona.
Certo, in realtà se la gente avesse un minimo di cultura, avrebbe immediatamente colto che in quel vestito non c'era assolutamente un cazzo di nuovo, data che l'idea era già venuta a sua maestà Knoxville, però fare incazzare i vegetariani è comunque un qualcosa di divertente, stimolante e filosoficamente corretto.


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Comunque, quando mi candiderò a Sindaco di Roma io proporrò una semplicissima cosa. Vietare l'utilizzo di automobili per l'intero centro di Roma, dal Colosseo a Piramide, da San Giovanni a X, da Y a San Pietro. Diventerebbe tutto un enorme parco, inoltre le abitazioni private verrebbero espropriate dallo Stato e successivamente rase al suolo. Nemmeno autobus, nemmeno motorini. Usate il vostro culo lardoso. Il problema è che a Roma già rompono il cazzo per una ztl alle undici di sera, figuriamoci se espropriassi le case e i negozi della gente, mi voterebbe solo il Coppini che sarebbe felice di girare per Roma con la sua bicicletta scintillante senza rischiare di morire per urti o polveri ultrasottili.

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È
(a proposito: io capisco che siete troppo stupidi per capire come funziona un pc, e fortunatamente per voi qualche anno fa hanno inventato il desktop, così qualsiasi decerebrato possa usare un calcolatore senza stringare roba, però sarebbe davvero bello se imparaste a scrivere È e non E', cioè una e maiuscola con l'apostrofo)
è un bel pò che non mi interesso più di cose di politica. Il problema è dovuto a due cose essenziali; innanzitutto continuo imperterrito a rileggere il Mein Kampf trovandolo sempre più poetico e illuminante, il secondo è che se esprimessi le mie opinioni politiche a voce alta poi chiunque mi picchierebbe. Sono convinto, infatti, che la democrazia sia una stronzata. Non è tanto per il teorema dell'impossibilità, quanto perchè il sistema democratico è di tre secoli fa, è anacronistico. È vecchio. È una puttanata. Bisognerebbe tornare ai soviet. Bisognerebbe rimuovere il suffragio universale. Pensate al referendum sul Nucleare. Tu non puoi avere il diritto di decisione su una cosa del genere quando non sai nemmeno che cazzo è un isotopo. Pensate alla TAV. Ora, dico io, i manifestanti, ASFALTATELI. La mia conclusione è che la gente ha la sborra di cani lebbrosi nella scatola cranica.

Poi oggi ho visto una immagine su Facebook, probabilmente vecchia di mesi. Questa:

Anche i negri hanno un sistema di lacrimazione

Nella foto c'è un nativo americano che piange perchè il Brasile ha deciso di costruire una centrale idroelettrica e questa tribù di indios Kayapò deve andarsene affanculo. La cosa è arrivata addirittura in tribunale.
A commentare la foto un diluvio di cagate immani da parte di una selva sterminata di attention whores, rompicoglioni che preferiscono la cultura aspersa dai monologhi di Ascanio Celestini senza capire che la caduta di quella tribù è solo un esempio da manuale di darwinismo applicato. Per fare un parallelismo musicale, solo un cretino può preferire gli Opeth a Katy Perry, e parlo proprio della musica, non delle tette.

Perché poi viene sempre fuori questa storia del degrado. Allora, sia chiaro:

il degrado, qualora sia divertente, è sempre una cosa ben accetta. È il degrado noioso ad essere un problema.

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'I messicani sono una banda di analfabeti indiani. Mentre i negri sono dei sognatori che spendono il loro magro salario in frivolezze o bevande. Quindi faremo per i negri quello che i negri hanno fatto per la Rivoluzione: niente'

Ernesto Che Guevara - Diari della motocicletta



 

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