1.5.11

Galline scannate, super liquidator, suoni da pianobar, sintetizzatori giocattolo e Mauro Repetto strafatto di cocaina. There's a lot of green.

Uno dei problemi principali di internet è
la difficoltà che si ha nel verificare
se
una citazione è vera o meno
-San Tommaso


Stanotte ho sognato di trovarmi in un pub con l'incredibile Hulk che, lasciatemelo dire, è una persona davvero educata e a modo, cosa che sinceramente non mi aspettavo. D'un tratto mi ha fatto una domanda che mi ha talmente stupito da avermi impallato il cervello, è scomparso tutto, vedevo solo nero e sentivo un fastidioso ronzio dietro le orecchie. Ho avuto molta paura, mi dicevo cose tipo: 'Ecco, vedi? Ti sei impallato e adesso resterai tutta la vita così, perchè non ce l'hai un ctrl-alt-canc'. Sul serio, è stato drammatico. Poi mi sono reso conto che in realtà io ero in un sogno e quindi non dovevo fare altro che aspettare di svegliarmi. Sono quindi stato tutta la notte col cervello impallato ad aspettare che suonasse la sveglia. Io riesco a rompermi i coglioni pure mentre dormo, è allucinante.
Comunque, la cosa che mi ha detto Hulk è stata la seguente (perchè ovviamente mentre ero impallato non sapevo che fare e c'ho riflettuto sopra):
Dio è bene. Satana è male. Ma se Satana è male perchè fa male ai cattivi?

Questo mi ha portato a una serie di ragionamenti filosofici che porteranno a dover rivedere l'intero impianto religioso/mitologico della religione cristiana.
In realtà, i cattivi vanno in Paradiso perchè Dio è buono e li perdona, i buoni vanno all'Inferno perchè Satana è cattivo e quindi li fa soffrire per l'eternità.


Da bambino passavo gran parte delle mie vacanze estive in campagna, da mia nonna. Non c'andavo solo io, ma gran parte dei miei cugini, e ce ne stavamo lì in mezzo ad ettari ed ettari di fratte, tra conigli, galline e spesso qualche serpentello che mio nonno catturava con notevole abilità, li metteva nei barattoli di vetro e noi poi gli davamo fuoco con l'alcool o aspettavamo la loro morte per asfissia per tagliuzzarli. Io me ne stavo sempre con due miei cugini un pò più grandi, Gino e Regoaro, per i quali avevo un rispetto e una stima insormontabili.
Questo fatto è successo quando avevo all'incirca 10 anni, e loro 14 forse 15. In quel periodo c'era una mia cuginetta, sei anni, che aveva preso a giocare in modo parecchio strano. Ogni pomeriggio tagliuzzava carote, patate, pomodori ed altro e li metteva all'interno di una scatola di latta di quelle per il caffè; poi la sera chiudeva quel contenitore, lo lasciava in giardino e se ne andava a casa sua; la mattina dopo, appena tornata, svuotava quel troiaio di vegetali e ricominciava daccapo. Era tipo una settimana che la storia si ripeteva. Faceva i minestroni, diceva. Beata adolescenza campagnola.
Un bel giorno, la mia cuginetta posa il suo lavoro al solito posto, ci saluta e si allontana con sua madre. Io stavo con i miei due idoli seduto lì vicino, su una panchina, lo skateboard sotto i piedi, probabilmente una canottiera comprata in stock da cinquanta a due mila lire al mercato; si erano fatte le sette e quindi di lì a poco ce ne saremmo andati anche noi.
D'un tratto Rego dice: 'Dobbiamo fare qualcosa con quel contenitore'
Gino, subito: 'Si, infatti, bisogna fare uno scherzo prima che con quel coso non ci giochi più'
Io me ne stavo seduto tra loro due, e li guardavo con gioia. Sapevo cosa stava per succedere: stavamo per fare una cazzata. Adoravo fare le cazzate, tipo quando facevamo i palloncini d'acqua colorata e li lanciavamo sui passanti o mettemmo un topo morto nel letto di mia nonna. In realtà succedeva sempre questo: loro formulavano il piano ed io lo eseguivo, prendendomi poi il cazziatone. Qualche anno dopo io salii di grado e questo ruolo passò a mio fratello.
Intanto i miei due cugini si confrontavano le loro idee per creare il piano perfetto. L'idea di partenza era quella di metterci qualche cosa dentro. 'Ma che cosa?' si chiedeva Regoaro.
In quel preciso istante io mi alzo e dico:
'Va bene, dai, io ora me ne devo andare a casa sennò mamma si arrabbia, e poi devo anche fare la cacca'
Gli occhi dei miei cugini si ILLUMINARONO. Non c'è bisogno che vi dica dove mi fecero cagare. Tra l'altro non fu neanche semplice, non è facile cagare in una scatoletta.
Il mattino seguente arrivammo da mia nonna tipo alle otto del mattino, non potevamo permetterci di perdere lo spettacolo. Stavamo seduti su quella panchina in pietra fremendo, ridevamo come maiali al solo immaginare la reazione di nostra cugina.
Finalmente arriva, bella, sorridente, occhioni azzurri e lunghi capelli biondi a boccoli, un vestitino colorato che svolazzava mentre saltellava verso il giardino; ci saluta da lontano aprendo e chiudendo la mano. A noi tre ci si spegne il sorriso sulle labbra: avevamo esagerato.
Subito dopo mia cugina apre il gancio e viene sopraffatta da una zaffata di merda che erano 15 ore che se ne stava al caldo in quella scatola chiusa ermeticamente. Non aveva ancora visto cosa c'era dentro, subito dopo ci fa caso.
Noi stavamo lì a bocca aperta, e lei:
'MA QUA' DENTRO CI STA UNA MERDA. UNA MERDAAAAAAAAA'

Dice merda, non cacca o pupù. Dice proprio merda.
Poi scoppia in lacrime, noi piangevamo dalle risate e ci godavamo il momento prima della scontata punizione che ci sarebbe stata inflitta. Ma ne era valsa la pena, cazzo. Mia zia accorre, nota la situazione, ci guarda malissimo, va a buttare il contenitore di cacca e ci guarda malissimo, ricordandoci che avrebbe immediatamente chiamato le nostre madri.
Mamma si incazzò come forse non è mai più successo, ricordo invece che mio padre rideva sotto i baffi.
La punizione fu che non potei andare da mia nonna per tre giorni. Che poi voglio dire, che cazzo di punizione è quella di non poter andare a trovare tua nonna ma startene in casa a giocare al Mega Drive.

Questa cosa mi è tornata in mente dopo aver letto la frase che un idiota imbecille strafatto di sborra ha scritto per arrivare su questo blog:

883 merda

Vattene. Affanculo. Da. Questo. Blog.
Io purtroppo gli 883 non me li sono gustati fino alla fine perchè da ragazzino entrai abbastanza presto in fissa coi Nirvana, e quindi da lì al grindcore il processo è tutto in discesa. Ricordo che passavo interi pomeriggi con Sean a casa sua, a spararci Nevermind tenendo le orecchie attaccate alle casse. Uno di quei dischi ascoltati talmente tante volte che conoscevamo i testi a memoria senza averli mai letti. Quando sei un ragazzino devi sempre far parte di un gruppo e stare sotto una bandiera. Ci si divide in gruppi settoriali e spari a zero su tutto il resto considerandolo merda. C'erano i truzzi, c'eravamo noi, c'erano i rappettoni e così via. Quindi non potevamo più dire che gli 883 erano fighi. Gli Alice in chains erano fighi, gli 883 erano commerciali. E a me gli Alice in chains facevano pure schifo.
La genialità di Max Pezzali però è fuori discussione.
La grandiosità delle sue canzoni sta nel rappresentare alla perfezione un certo periodo della nostra vita. Dalla terza media fino ai 14/15 anni, col primo gruppo stabile di amici, le prime uscite, le prime sbronze, le prime esperienze sessuali, le prime delusioni sentimentali, quando si fa sega a scuola, l'attesa per le vacanze di Natale, i primi litigi coi genitori, i diari Comix, le gite di più giorni, la lotta per sedersi dietro a tutto nell'autobus, i pomeriggi a studiare geografia mentre fuori piove; ecco: in quel periodo noi siamo una canzone degli 883. Noi siamo un testo degli 883.
Non esiste altro gruppo che sia riuscito a immortalare l'odore e l'immediatezza di quel periodo dell'adolescenza in maniera così universale.
E' incredibile di come io riesca a sparare troiate allucinanti quando si parla della catastrofe in Giappone e poi riesca a far passare, con una tesi illuminante, gli 883 come uno dei gruppi Italiani più importanti degli ultimi venti anni, e sono serissimo. Questo me lo dico da solo, me lo merito. Comunque uno dei miei progetti di vita è prendere capolavori come Tieni il tempo e aggiungerci certe bordate drone che nemmeno i Sunn O))) sotto eroina.



Gli anni novanta, puttana madonna.

2 Comments:

Tøm Beeno said...

Quando vuoi fare il progetto Drone 883 fammi un fischio
(Sì, sono le 2.10, domani ho un esame ma mi sono letto tutti i post del blog dai primi agli ultimi perchè ero rimasto a quello di Pippo Franco e, così, mi andava di farlo)

MdE said...

Appena c'ho un pò di tempo ti contatto e lo facciamo. Daje Tom daje seeeeeeeeee!
Anche se credo che una bella cover di N.S.O.E. degli 883 fatta dagli Ignoranza non sarebbe affatto male.
Dobbiamo anche fare una nuova intervista per l'ultimo capolavoro

 

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